A poche settimane dalla 68° edizione del Festival di Cannes, Nanni Moretti torna al cinema con ‘Mia Madre’. Un film che potremmo definire morettiano in tutti i sensi: autobiografico, commovente e divertente allo stesso tempo, diretto con garbo e intelligenza.
In questo lungometraggio non c’è solo una vicenda personale (e nel contempo universale, trattandosi della perdita di un genitore) ma, come sempre nei lavori di Nanni Moretti, c’è anche la grande capacità di raccontare, con semplicità, la complessità dell’esistenza attraverso una misura e una coerenza che non danno mai fastidio ma che, anzi, impreziosiscono il tutto.
Moretti è stato accusato di essere spesso una figura troppo centrale nei suoi film (tanto che Dino Risi, provocatorio, dichiarò che a vedere i suoi film gli veniva voglia di dire: “Moretti, levati che devo vedere il film”). Ebbene, questa volta il regista di Caro Diario si fa da parte: la protagonista è Margherita Buy che interpreta una regista, Margherita, impegnata sul set del suo nuovo film. Non mancano i momenti esilaranti, soprattutto quando Margherita è alle prese con l’attore protagonista, l’americano Barry Huggins (uno spumeggiante John Turturro perfettamente a suo agio nei panni della star un po’ sopra le righe). Ma la Buy nel film è anche una donna tormentata, che ‘non riesce a rompere nemmeno uno dei suoi duecento schemi’. Un perfetto alter ego di Nanni Moretti, che interpreta invece il fratello di Margherita, Giovanni. La figura di Giovanni funge da ago della bilancia: mantiene quell’equilibrio emotivo così precario in Margherita e affronta con solidità e lucidità il dolore causato dalla perdita.
Il ruolo della madre, Ada, è affidato alla bravissima Giulia Lazzarini, grande attrice di teatro ancor prima che di cinema. Una recitazione asciutta e pulita, che non scade mai nel patetico. Ada è un punto di riferimento per molti, è la prof di latino che diversi suoi studenti ancora vanno a trovare a distanza di anni, perché con lei possono parlare di tutto. Una vita fatta di studio e di dedizione all’insegnamento. La biblioteca di famiglia è piena di libri e “Dove se ne andranno tutti quei libri?” si chiede Margherita, in una delle sue riflessioni che stanno a metà tra la realtà e l’immaginato. Sì perché l’intenzione di Moretti era proprio quella di girare le scene in modo che ‘lo spettatore non capisse sempre quanto era reale nel presente o nel passato, o addirittura solo immaginato da Margherita’.
Moretti con questo film ha fatto molto di più che consegnare al grande schermo una bella interpretazione e un prodotto di qualità: ha portato con sé quel profondo senso di inadeguatezza che, come lui stesso dichiara in conferenza stampa, non lo abbandona mai, anzi, peggiora con gli anni.
Il film sarà in oltre 400 sale a partire dal 16 aprile, giorno in cui, tra l’altro, sarà presentato ufficialmente il programma di Cannes. A chi si sta chiedendo come reagirebbe Nanni Moretti a una possibile candidatura al festival francese, il regista risponde così: “Io da Cannes accetto tutto….”
Foto di Maurizio Fascetti
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