La prima uscita di Distribuzione Indipendente dell’anno (tra qualche settimana sarà disponibile il catalogo completo) è Onde Road di Massimo Ivan Falsetta.
Lo scorso anno è stato all’insegna della denuncia sociale mentre quest’anno le urgenze e i temi affrontati dagli autori sono un po’ diverse. “Il film stesso è una piccola radio libera nascendo come nascevano le radio libere di metà anni ‘70: poche risorse ma tanta creatività”, afferma Falsetta. Per Radio Libere si intendono le emittenti radiofoniche nate in Italia in seguito alla liberalizzazione dell’etere sancita dalla Corte Costituzionale nel 1976.
Con un excursus sulla musica e le radio è forse una delle epopee più belle del di quegli anni: non era il mezzo ma le persone rendevano grande il mezzo.
Questo del regista catanzarese è un docu-film al contrario. E’ una storia di finzione dove la parte documentaristica serve a far camminare la parte di finzione. Awanagana ( storico speaker di Radio Montecarlo) blocca tutti i ripetitori su un’unica rintracciabile frequenza dove nascosta c’è una speaker che inonda l’etere con trasmissioni di repertorio anni ‘70 e ‘80 tutte rigorosamente originali. Federico L’Olandese Volante è invece il capo della censura futuribile che non può permettere che ci sia una speaker che lancia dei messaggi di libertà. E’ lui a spedire l’agente Barbara Bi (Barbara Cambrea), agente della censura futuribile, a scoprire dove si nasconda la speaker. Barbara nel suo viaggio Onde Road incrocia Fabrice Quagliotti dei Rockets ( ci saranno degli eventi nei cinema a Milano e Roma in cui la prima del film sarà inondata da persone tutte argentate, e chi conosce i Rockets sa perfettamente il perchè).
L’idea di quest’opera nasce da un bando della Regione Calabria che avrebbe finanziato progetti legati alle Radio Libere. Uso il condizionale perché, come ci hanno raccontato gli interessati, di soldi almeno per ora, non ne hanno visto l’ombra. Ispirazione che viene però anche dal fatto che il fratello maggiore del regista ( che appare nel film) era egli stesso speaker della radio del paese in cui i fratelli nacquero.
Docu-fiction che cade a pennello se consideriamo che il 2015 segna il quarantennale delle Radio Libere. Radio Milano International, come ha ricordato L’Olandese Volante, nacque il 10/3/1975 per divenire poi R101, ora radio del Gruppo Arnoldo Monadori Editore appartenente all’impero Fininvest ed ispirata al modello vincente di Radio Montecarlo. La prima in assoluto ad iniziare le trasmissioni sfidando il monopolio fu Radio Parma, il 1 gennaio del 1975. Ricordiamo che in quegli anni in Rai c’erano solo due trasmissioni musicali ed una di queste era la celebre “Alto Gradimento” di Arbore/Boncompagni; il resto era tutto informazione.
In “Onde Road” la finzione è puro alibi per ripercorrere quegli anni di fermento puntando il mirino su tante radio calabresi che ebbero il loro momento d’oro( Radio Talpa, Radio Veronica, Radio Valentina Soverato ecc.). Numerose sono le testimonianze di speaker improvvisati ma in alcuni casi davvero innovatori e lungimiranti. Spazio a radio di denuncia (uno su tutti il caso di Radio Aut in Sicilia con Peppino Impastato) ma anche e soprattutto musicali.
Peccato che il ritmo del film sia tutt’altro che radiofonico lasciando ampi margini di interviste camuffate che avrebbero potuto essere sforbiciate senza intaccare la trama di per sé interessante. Alla lunga gli aneddoti si ripetono e chi non ha vissuto quel momento rischia di faticare lungo i 100 minuti di pellicola. Anche le “ospitate” dei più avvezzi ai microfoni, ma non alla recitazione, stentano a decollare e la trama si perde lungo il cammino incartandosi.
Per giudicare voi stessi dovrete attendere ancora un po’. “Onde road” uscirà in sala il 26 marzo prossimo*
*la programmazione completa e aggiornata del film sarà disponibile su: www.onderoadfilm.it (sito del film) owww.distribuzioneindipendente.it (sito della distribuzione)