Il Re di Girgenti di Andrea Camilleri nella riduzione e rielaborazione di Massimo Schuster e Fabio Monti conquista il pubblico del Teatro Due
L’atmosfera è quella di una Sicilia arsa dal sole, dove le leggende diventano valori da tramandare attraverso “li cunti“; dove la legge ufficialmente riconosciuta è la volontà di Dio, una terra sospesa da sogno ed incubo; tra invasori vestiti da eroi e furfanti pronti a raggirare il prossimo.
In questo contesto, con intensa abilità, Massimo Schuster e Fabio Monti , cuntanu e cantanu le avventure di Zosimo, protagonista de Il Re di Girgenti, romanzo storico di Andrea Camilleri, che rivive attraverso i pupi di Anton Duša e Jana Pogorielová.
La Sicilia di fine ‘600 fatta di giustizia sommaria, sospesa tra Spagnoli, Santa Inquisizione e Timor di Dio tutto questo raccontato nel Re di Girgenti, quasi a consegnare una memoria storica di un personaggio sospeso tra mito e realtà.
Del resto la stessa venuta al mondo di Zosimo è paragonabile ad un episodio mitologico e non poteva essere meno leggendaria la sua dipartita, che gli fa consegnare, nelle mani dei suoi sgangherati sudditi, l’ennesimo sogno: un sogno leggero e libero…come un aquilone.
In questo incanto il pubblico diventa bambino e si lascia guidare affatato tra li cunti.
L’intensità interpretativa e la potenza del linguaggio sono tali da creare una magia assoluta, in una sala, quella del Teatro Due, immersa nel più totale e religioso silenzio.
La magia del teatro fatto bene!