E se a ribellarsi fossero proprio i SAKKETTI?

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SAKKETTI IN RIVOLTA, balle ed eco balle dalla terra dei fuochi di Antonio Diana al Teatro Millelire dal 5 al 7 dicembre 2014

Se l’immondizia potesse parlare avrebbe molto da raccontare, soprattutto sugli essere umani che l’hanno prodotta. La discarica allestita sul palcoscenico del Teatro Millelire fa da sfondo allo spettacolo SAKKETTI IN RIVOLTA, balle ed eco balle dalla terra dei fuochi, in scena fino al 7 dicembre 2014. La piéce scritta e diretta da Antonio Diana racconta il ciclo dei rifiuti per intero, attraverso musiche e coreografie originali, mostrando strade alternative al mero consumismo e dimostrando come mettere in pratica comportamenti virtuosi per salvare il futuro delle nuove generazioni. L’attenta regia del giovane autore campano è agevolata dal talento di Nino Bruno, dell’esperto Pippo Cangiano e di Viviana Cangiano, la cui potente e meravigliosa voce esalta le musiche e i testi originali composti da Salvatore Pisano, Giuseppe D’ario e Gaetano Fierro.

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Il testo, la cui prima stesura è stata ultimata nel pieno dell’emergenza rifiuti in Campania nel 2007, racconta di un vero e proprio processo agli uomini condotto da un integerrimo giudice inceneritore chiamato a far luce sulle cause dello sciopero dell’immondizia che rifiuta di essere raccolta, intasando strade e marciapiedi e infestando l’aria rendendola irrespirabile. Le testimonianze raccolte nel corso del processo sono un pretesto per ripercorrere le fasi della rivolta dei sacchetti dell’immondizia e dei cassonetti e per far luce sulle nano-particelle, sul temibile pm10, sugli inceneritori e le eco balle. Punto di partenza è una protesta in una discarica abusiva e che finisce in tribunale dove viene allestito un processo all’umanità dal quale emergono in maniera esilarante e allo contempo crudele, numerosi aspetti sulle questioni ambientali, dalla situazione della “terra dei fuochi” in Campania fino ai provvedimenti normativa nazionali ed internazionali sull’inquinamento.

Uno spettacolo musicale sul senso civico e il rispetto per l’ambiente che propone il riciclo, il riutilizzo e la raccolta differenziata come via d’uscita da una condizione divenuta ormai insostenibile. L’opera teatrale mette in risalto la situazione drammatica in cui vivono centinaia di migliaia di persone che abitano e lavorano in quella zona del napoletano divenuta tristemente nota come la “terra dei fuochi” per via dei continui incendi appiccati per smaltire l’immondizia. Sotto accusa ritroviamo, ovviamente, anche la complicità di una Nazionale le cui istituzioni che non hanno esercitato la loro piena vocazione, diventando compartecipi di un intreccio perverso tra politica, potere economico-industriale e camorra. Il linguaggio utilizzato nell’opera e la natura musicale della stessa trasmettono l’idea di assistere ad un film di animazione. L’intento educativo e l’impianto narrativo fortemente didattico dell’opera la rendono particolarmente adatta ad un pubblico di giovanissimi, ma anche per tutti quegli adulti che avessero dimenticato l’importanza di condurre uno stile di vita ecocompatibile.

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