Continuiamo a conoscere i ragazzi del cast di “Spring Awakening” pronti al debutto al Teatro Menotti di Milano del 12 novembre dove saranno in scena fino 30.
Federico Marignetti, Andrea Simonetti, Paola Fareri, Arianna Battilana e oggi… Vincenzo Leone.
Vincenzo ti sei diplomato all’ M.T.S. e hai già avuto delle esperienze teatrali.Ce le racconti?
Mi sono diplomato all’MTS Musical The School diretta da Simone Nardini, nel 2011 ed ho subito incominciato con le produzioni del teatro Sistina di Roma, dirette da Tommaso Paolucci, con il quale ho avuto l’onore e il piacere di lavorare.
Con loro ho partecipato all’allestimento dei musical “La fattoria degli animali” e “Canto di natale”. Successivamente sono stato selezionato come “Georg” in “Spring Awakening”, prodotto dalla TodoModoMusicAll, un grande e coraggioso progetto, una vera e propria opportunità, uno spettacolo che ti cambia la vita.
Ho avuto successivamente la fortuna di essere “Matt” in “Outing” versione italiana del musical di Broadway “Bare”, lavorando con la compagnia “I performers” e quindi col coraggioso Edoardo Scalzini.
Musical Diretto da Mauro Simone, uno spettacolo delicato, difficile e purtroppo scomodo per questo paese.
Al momento sono in scena con “Spring Awakening”.
In Spring sei Georg Zirschnitz. Raccontaci di lui.
“Georg Zirschnitz”.La cosa più difficile è stata la pronuncia corretta del mio cognome.
Cosa raccontare di Georg? Un ragazzo, un figlio come tanti alla ricerca del proprio posto nel mondo, un guerriero che lotta contro l’oscurantismo maledetto e tagliente di una società che persegue il silenzio.
Siamo tutti stati Georg o lo siamo ancora, abbiamo tutti attraversato, pur se per breve tempo, la selva oscura dell’adolescenza, quella fetta di vita dove le emozioni vere puoi sentirle solo nella pancia, quando qualcuno ti vuota lo stomaco con uno sguardo o con una semplice stretta di mano. Georg è innamorato, lo è della sua insegnante di pianoforte, la signorina “Grossentettenalter”.
Inutile spiegarvi uno dei maggiori pregi della signorina Grossentetten, posso solo dirvi che adoro il suo modo di insegnarmi Bach! Aldilà del pianoforte e del busto della mia insegnante, c’è un mondo di pensieri più che pesanti, difficili da far volare via.
Il momento dove Georg si espone di più, a mio avviso, è durante la canzone “Touch me”, toccami.
Il monologo interiore che racconta al pubblico quello che sento, dentro.
Questo personaggio, mi ha regalato e continua a donarmi, grandi soddisfazioni.
C’è tanto da raccontare e con “Spring” e con “Georg”, ho la possibilità di farlo.
Come ti sei preparato per questo personaggio?
Per cercare l’essenza di Georg, mi sono concentrato soprattutto sul suo aspetto fisico, collegandolo in maniera diretta alla sua passione più grande, il pianoforte.
Io il pianoforte lo suono, so cosa vuol dire sentire un’emozione nella pancia e riportarla nelle mani.
Ho quindi spostato la mia attenzione nella pancia e nelle mani.
Quando parlo sono ossessionato dalla musica, perché per me la musica è tutto, ed è come se le mie mani fossero i miei piedi, come se il mio corpo esprimesse tutta la rabbia, l’energia e la musica che potrei tranquillamente ritrovare in una sinfonia di Bach.
Il mio corpo è il tramite che racconta i pensieri e i tormenti del giovane Georg.
Perchè bisogna vedere “Spring Awakening”?Invita il nostro pubblico a teatro.
Spring Awakening, vuol dire risveglio di primavera. Questo paese ha bisogno del suo risveglio di primavera. Credo che il mestiere d’attore, abbia la stessa valenza di quello del poliziotto o del vigile del fuoco, sono entrambi necessari e fondamentali per il corretto funzionamento della società.
Proprio come dice Garcia Lorca, “Un popolo che non aiuta e non stimola il suo teatro, se non è morto, è moribondo”.
Dare a Spring una possibilità, vuol dire dare la possibilità a tantissimi giovani attori di raccontarsi e di raccontare di come sia possibile vivere senza pregiudizi e preconcetti. Mi è stato detto, mi correggo, ho sentito dire, che l’Italia non è pronta ad un progetto come Spring. Si vocifera, ma i fatti parlano chiaro, che il Sud Italia non sia ancora pronto ad accogliere questa realtà.
Io sono di Salerno, vengo proprio da li, non mi sono mai sentito più offeso.
Un bacio gay non può far più paura della minaccia di un campo di pomodori disseminato di “monnezza”. La conoscenza è a servizio della salvezza. L’arte non uccide, una pallottola… si.Bisogna andare a teatro, bisogna fare gli artisti per dare al popolo la speranza, la ricchezza dell’arte.
Omosessualità, masturbazione, suicidio e aborto.
Cosa c’è di più attuale? Forse qualche misero programma radiotelevisivo? Vi aspetto a teatro, vi aspettiamo.
Grazie Vincenzo!
Per sapere tutto sul mondo di Spring Awakening www.springawakening.it
Per acquistare i biglietti online www.teatromenotti.org