di Alessandro Giglio
Al Festival Internazionale del Film di Roma, partito appena l’altro ieri, è bene ricordarlo, non ci sono solo proiezioni, red carpet e photocall ma ogni giorno incontri pubblici, retrospettive e focus sul cinema italiano e internazionale.
Tra gli altri mi piace segnalare “Danze Macabre. Il cinema gotico italiano” con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale che presenta una retrospettiva sui maestri del genere, da Pupillo a Margheriti passando per Riccardo Freda, vero artefice con Bava del genere gotico.
Parallelamente da segnalare è di certo il Focus Mario Bava nel centenario della sua nascita. Proprio per tutta la durata del Festival, goWare e Sentieri Selvaggi si uniscono nell’omaggio a Bava offendo ad un prezzo promozionale ( solo 2.99 euro) l’ebook “Mario Bava. Il rosso segno dell’illusione” a cura di Davide Di Giorgio.
Il ciclo sul regista sanremese sarà di 5 film tra Auditorium, Cinema Barberini e Maxxi e proprio per parlarne questa mattina allo Spazio incontri di Auditorium Arte Spazio Rai Movie si è svolta una interessante conferenza stampa/dibattito con Lamberto Bava, figlio di Mario e anch’egli regista e produttore e il maestro Joe Dante che già era apparso sul red carpet per poi presenziare alla proiezione del capolavoro di Bava “Operazione Paura”.
Il regista americano classe 1946 di “Gremlins” (1983), “La seconda guerra civile americana” (1997)e “The Hole” (2009) è reduce dalla 71esima Mostra Cinematografica di Venezia in cui ha presentato il suo ultimo lavoro “Burying the Ex”, è un vero e proprio omaggio all’horror classico.
Storico fan del regista ligure, Joe Dante ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala.
“Credo che Bava fosse un genio incompreso, che non è stato apprezzato se non dopo la sua morte. Io invece penso che il suo lavoro sia straordinario anche dal punto di vista pittorico”.
Una stoccata a tanti giovani registi di oggi: “I registi e i produttori oggi trovano un modello ripetitivo ma che sanno li farà vendere. Vanno avanti con i loro progetti senza sapere per cosa saranno fatti . Se per il cinema, per la tv o internet. Quest’ultimo è una buona opportunità per i giovani. Tutti possono fare film col pc ma il problema resta solo la distribuzione perché non basta certo youtube.”
Senza annunciare troppo sul suo nuovo film “Ombra amor”, un Giulietta e Romeo con licantropi e vampiri, dice: “Sono in Italia per due soggetti che vorrei far qui”. A chi gli chiede perché tanto tempo tra un lavoro e l’altro Dante risponde che non è più come un tempo in cui tutto veniva più facilmente. Ora ognuno è produttore indipendente, un pò come Orson Welles che si muoveva da un posto all’altro.
A chi gli fa notare come sia stato “delizioso” il film proposto a Venezia ribatte :“C’è qualche distributore in sala? Spero davvero di trovare un distributore italiano per il mio film”.
C’è qualche sequenza in particolare di un film di Bava che ricorda come più terrificante?
“Tra tutte metterei la morta terrorizzata e fatta di cera, una distillazione perfetta dell’arte di Bava. O nel film di ieri in cui il protagonista va di camera in camera dando la caccia a chissà cosa scoprendo che sta dando la caccia a se stesso. Mi ha davvero inquietato!”