A Londra ci si deve andare liberi
L’onirico in scena si concentra attraverso poesia e semplicità. Il testo rapido e battente lavora una romanità vissuta e sentita. Roma, città di adozione del regista, al suo primo progetto teatrale, testimonia ironia versatile, eclettica con molteplici punti di riflessione.
Un’attenta osservazione della capitale U.K., dentro una sorta di bolla meditativa, ha dato modo a Luca Marengo di esprimersi mediante la sua vena artistica in Sognando Londra. Il suo primo monologo al femminile interpretato per l’occasione da Mary Poltroni.
Avvicinandosi all’acustica del sound della lingua inglese e allo stile di vita english style, le integrazioni delle etnie, crocevia di popoli, i bus a due piani, il museo delle cere e il mito di James Bond, quasi come ritrovarsi in un film, diventano le fantasie di una ragazza.
Musica. Lavora di voce Luca Marengo. Il sipario è la sua voce, gorgheggi sibilati al ritmo jazz. Sognando Londra, il suo primo progetto teatrale, è scritto e diretto da lui, coadiuvato da Massimiliano Di Stefano, ha trovato, così, la sua essenza in una pacata linearità.
Una prova aperta tenutasi il 30 luglio presso il Teatro San Genesio di Roma è stata opportunità importante per presentare al pubblico Sognando Londra, progetto nato in collaborazione con A.D.M.O. Lecce.
Punto focale, ha tenuto a precisare l’artista, quello di sensibilizzare le persone al tema donazione midollo osseo, quando agli astanti ha spiegato la nascita della sua idea. Sottolineando soprattutto il fatto che trattasi di un’esibizione pensata per spazi all’aperto, per le piazze, dove la diretta interazione con il pubblico, quello dei bambini, può trasformarsi in pura energia.
Il testo scritto l’ho trovato ben ritmato e poetico. Offre uno spunto molto ironico sul dialetto romano, verace e rapido, presentando una struttura lineare e pulita.
Un grido di incoraggiamento verso quei sogni che si deve avere il coraggio di vivere, di afferrare, perché l’ora è il momento che si respira. Poi passa.
La musica è parte integrante. Essa rientra nelle corde dell’autore, il quale si è espresso con chiavi di lettura assai particolari e vicine alla sua personalità.
Sogno, realtà, aspetto ludico, i bimbi. Un insieme di fascino e gioco che discostano dalla frenesia di ogni giorno.
La scenografia è semplice. A cura di Milvia Petriachi, presenta creazioni in cartone ben costruite e di vero stampo fantastico, pensando anche al riciclo dei materiali. Un tavolo di legno con su una valigia verde stile anni ’30, uno sgabello con sopra un pacco di biscotti aperto e, l’elemento principe, lo specchio arancione.
Si inizia specchiandosi per un provino. Giulia, giovane romana, è vissuta con il mito di 007. Sogna di poter recitare da protagonista in uno dei tanti film. Essa ogni volta cambia volto, e Giulia con un carattere camaleontico, si sente adatta.
Pantaloncini corti, tacchi e camicia a quadri annodata sul ventre.
Una ragazza di oggi, moderna e alla moda, si dimena sul palco tra luci colorate e leggere, grazie alla maestria di Massimo Sugoni che ha curato anche il suono.
Una Giulia grande che faceva Giulia piccola è il nesso.
Ciò che si desidera fare, ma non ci si riesce per paura. Questo è il messaggio da carpire.
Seduta sui gradini pensa alla Londra di Mary Poppins e degli spazzacamini trasformando il tono di una velata malinconia. Ma il sogno incalza. Basta raccontare, devi provare, ora, volare. Sconfinando le inquietudini, la strada per fare ciò che si vuole la si riconosce. Entra in scena, così, l’equilibrio, fattore importante per sentirsi centrati. In equilibrio. Sicuri dei propri passi. Sempre più.
Possiamo diventare quello che abbiamo sempre desiderato essere. Yes, absolutely. Why not?
Due date prossime, il 27 agosto 2014 ad Alassio in collaborazione con il Comune di Alassio, Luca Marengo e A.D.M.O. Loano (SV), mentre invece per i primi di ottobre l’evento sarà presentato presso la Villa Carlo Pranzo a Lecce (data ancora da concordare) che vede la collaborazione fra Luca Marengo e A.D.M.O. Lecce.
Saranno queste le due occasioni importanti per andare a vedere Sognando Londra nelle sue versioni ufficiali.
Invito così, chi può, a non perdere queste opportunità e dare modo allo spettacolo di trovare la sua via che, di certo, sarà consegnata alle ali dei nostri sogni.
Leggi l’intervista integrale a Luca Marengo