di Matteo Lucchi
Dal 13 al 18 maggio arriva al Piccolo Eliseo Patroni Griffi L’enigma dell’amore, di Fabio Grossi e Saverio Aversa, con Fabio Pasquini, Francesco Maccarinelli e la partecipazione straordinaria in video di Leo Gullotta.
Lo spettacolo è dedicato a Karl Heinrich Urlichs, giurista, scrittore e poeta tedesco che fece della battaglia per il riconoscimento dei diritti gay il suo motivo di vita.
La vicenda comincia e si svolge nella casa dell’uomo che, in punto di morte, viene “risvegliato” da uno spirito in modo da avere l’occasione di poter raccontare la sua vita e di ripercorrere i suoi ricordi.
La presenza che lo ha riportato nel mondo dei vivi lo aiuterà a riportare alla mente tutti coloro che hanno conquistato il suo cuore, prendendo la forma, idealizzata e portata alla perfezione nella mente di Urlichs e nel corpo dello spirito, di tutti gli amanti passati, partendo dal giovane compagno di scuola sino ad un marinaio napoletano. Ma non saranno solo gli amori ad essere ricordati.
Battutosi tutta la vita per vedere negata la visione antinaturale dell’omosessualità da parte della società e del sistema legislativo austriaco, purtroppo non sono mai mancati episodi in cui, pur difendendo la propria posizione con argomenti scientifici, arrivando anche a concepire il termine “Uraniani” per identificare gli omosessuali, e tutt’altro che illogici, gli è stato impossibile aiutare coloro i quali venivano accusati di crimini contro natura solo per il loro essere gay.
Sebbene morto con la convinzione che le sue battaglie e i suoi lavori fossero stati quasi del tutto inutili per portare avanti il dibattito per i diritti gay, certezza poi rivelatasi infondata, Karl Heinrich Urlichs, per via della sua instancabile dedizione alla causa, è sicuramente e giustamente considerato un pioniere del movimento di liberazione omosessuale.
L’enigma dell’amore rappresenta sicuramente un grande risultato per i due attori protagonisti che, costretti sul palcoscenico dallo spettacolo realizzato in atto unico, riescono insieme a contestualizzare e a dare vita al personaggio di Urlichs, conquistando il pubblico e portandolo a riflettere su quanto effettivamente sia cambiata la situazione riguardo ai diritti per gli omosessuali.
Nonostante sia scomparso nel lontano 1895, il messaggio del giurista tedesco torna quindi a vivere, grazie all’incredibile mediazione di Fabio Pasquini, e ad avvertire che, nonostante qualche vittoria, la guerra deve ancora essere vinta.