Questo 21 marzo, hanno aperto la sesta giornata del Rome Independent Film Festival alcuni cortometraggi collaboratori dei due progetti partner della manifestazione, il “Festival Europeo dei cortometraggi” ed il “Miskolc International Film Festival”.
Claudiu & the Fish – Impiegato come pescivendolo all’interno di un grande centro commerciale, Claudiu passa le proprie giornate ad osservare le carpe di un acquario ed i loro tentativi di respirare all’interno di habitat sovrappopolato, nel quale non hanno nemmeno lo spazio per muoversi. Quando uno dei pesci comincia a tossire come un essere umano, il protagonista cerca di far avere loro una postazione più grande. Senza successo. Deciso a non arrendersi, lancia un finto allarme bomba in modo da svuotare il centro commerciale tentando, nella confusione, di portare tutte le carpe ad un vicino fiume. Purtroppo, stremate dalle lunghe invivibili condizioni, la maggior parte di loro muore. Ad eccezione di una che, una volta raggiunto il fiume, nuota via, più viva che mai.
Metafora della condizione umana sulla Terra e delle conseguenze che porterà la sovrappopolazione del pianeta, certamente “Claudiu & the Fish” dona speranza all’umanità indicando il percorso da seguire per la sopravvivenza, ovvero la necessaria collaborazione tra tutti noi per un futuro migliore.
Regista: Andrei Tanase
Wind – Cortometraggio animato, “Wind” offre la visione di una civiltà piegata alla forza inarrestabile del vento. I cittadini hanno ormai imparato a conviverci e a sfruttare questo “problema” con metodi ingegnosi e brillanti. Attorno al vento si è venuto a creare un intero ecosistema.
Alla fine scopriamo che questa forza inarrestabile non è naturale ma è originata da un uomo e da un macchinario. Quando arriva il cambio del turno, per pochi secondi il vento si ferma e le persone, invece di festeggiare o essere felici, appaiono confuse ed incerte su cosa fare. Fortunatamente per loro, pochi secondi dopo la situazione torna alla “normalità” e la vita può riprendere da dove era stata interrotta.
Con uno stile di disegno minimalista ma efficace, “Wind” fa notare come i problemi, di cui magari ci lamentiamo ogni giorno, sono da imputare ad altri esseri umani e non ad esseri superiori ed intoccabili. Però sono anche ciò che danno senso alla nostra vita dato che, senza questi, mancherebbero gli ostacoli da superare per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia. Grazie e a causa di questo, non possiamo e non riusciamo a vivere privi di una qualunque difficoltà.
Regista: Robert Loebel
We Will Be Happy One Day – Daniel è un ragazzo che vive a Lipiny, una frazione del comune di Margonin nel distretto di Chodzież. A causa di un padre assente e una madre alcolista, vive con sua nonna, una donna amorevole ma che impone al nipote una disciplina ferrea.
Deciso a voler realizzare il proprio sogno di produrre un film suo, riesce a procurarsi una telecamera e, ottenuto il consenso del preside della sua scuola a far partecipare gli altri studenti, comincia i provini per trovare gli attori. In cambio della disponibilità, permetterà a tre partecipanti di realizzare il loro più grande sogno, anche se solo per un giorno.
In “We Will Be Happy One Day” la storia di un ragazzo che tenta di realizzarsi da solo va ad intrecciarsi con lo studio dell’attaccamento familiare tra lui e la nonna. Sebbene inizialmente possa sembrare la rappresentazione di una vicenda triste e senza possibilità di migliorare, si dimostra invece un richiamo alla speranza dimostrando che, persino in un quartiere come quello di Lipiny, i sogni possono diventare realtà.
Regista: Pawel Wysoczanski
Rabbit and deer – Secondo cortometraggio animato, “Rabbit and deer” parla dell’amicizia tra un cervo ed una coniglia. La loro vita in due dimensioni scorre felice e spensierata, senza che tra i due vi sia mai una discussione. Tutto cambia con la scoperta della terza dimensione da parte di uno di loro. Intravedendo in una sorta di iperuranio un cubo di Rubik, il cervo diventa ossessionato dall’idea di riuscire a ricreare l’oggetto scoperto nel proprio universo. Frustrato dai suoi continui fallimenti, sarà un incidente con un computer a trasportarlo nella terza dimensione. Inizialmente estasiato e felice del nuovo mondo, presto scoprirà di essere rimasto inevitabilmente separato dalla sua amica. In ogni modo proverà a tornare indietro, purtroppo senza riuscire nell’impresa. Rassegnati entrambi a questa separazione e nonostante lontanissimi l’uno dall’altro, troveranno comunque il modo di continuare a vivere per sempre insieme.
Sebbene inizialmente possa apparire come un prodotto indirizzato ad un pubblico infantile, “Rabbit and deer” si trasforma ben presto in una storia commovente, facendo emergere tutto il suo valore. Con una fantastica tecnica che riesce ad unire ed armonizzare seconda e terza dimensione contemporaneamente, il cortometraggio si dimostra sicuramente degno degli oltre 40 premi internazionali vinti ai festival di ogni parte del mondo.
Regista: Pawel Wysoczanski