RIFF, i corti di Martedì 18

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Ad aprire la terza giornata del RIFF sono stati tre corti europei, il primo per la sezione “Student short competition” e il secondo per la sezione “International short competition” mentre il terzo si colloca nella sezione “DocumentaRIFF national documentary comeptition”.

Kotobuki/ to us – Sayo è una giovane single che vive e lavora a Tokyo e durante il weekend del suo trentesimo compleanno fa visita ai suoi genitori, con il sospetto che il loro rapporto sia in crisi. Non sentendosi a proprio agio a casa sua, dopo aver discusso con la madre, Sayo fa visita al suo ex-fidanzato e passa la notte con lui, mentre a casa i genitori della giovane donna si raffrontano.

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Nonostante la parte tecnica sia ben curata nei dettagli, questo corto risulta poco comprensibile anche se sottotitolato in lingua inglese. Mancano dei passaggi chiave, i quali renderebbero la visione molto più chiara e piacevole.

 Regista: Kimie Tanaka

 

Vivre Berlin – Marie vive da sola nel suo caotico appartamento a Berlino. Pierre, il suo ragazzo francese, vorrebbe andare a vivere insieme a lei, ma più lui tenta di convincerla e più i ricordi erotici di Marie affiorano e si fanno nitidi, confondendola sempre di più. La confusione di Marie culmina con una visita del tutto inaspettata, la quale le farà affrontare le contradizioni della sua vita e la porrà davanti ai suoi desideri più nascosti.

Quello della giovane regista romana è sicuramente il corto migliore del giorno; ogni scena è curata nei minimi dettagli e la fotografia è veramente eccezionale.

Regista: Michaela Stella Bagnoli

Dreaming about burning man – In questo film/documentario si racconta uno degli eventi più straordinari che hanno luogo negli Stati Uniti, il “Burning man”, festival interamente dedicato alla libertà di espressione, arte, creatività e natura, e che, si svolge nel del deserto del Nevada, il quale regala all’intero corto la location perfetta per una narrazione reale e poetica al contempo.

Realizzato attraverso un occhio attento e vigile, il quale si astiene dal dare giudizi e lascia semplicemente parlare i protagonisti attraverso le immagini, i suoni e le parole, creando così la giusta atmosfera che permette allo spettatore di immergersi completamente in questo magnifico gioco di musica e colori.

Regista: Gaia La Rouge

 

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