Riff, i corti di lunedì 17

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Hanno aperto la seconda giornata del Riff 4 corti provenienti da ogni parte del mondo, trattando i temi più vari riguardanti la società moderna.

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Dead End – La perdita della giovinezza, della vita sociale e della carriera professionale intensificano il senso di solitudine e le ossessioni di una coppia di anziani, distruggendola e facendo arrivare il rapporto tra i due ad una fine tragica.
Molto ben realizzato per quanto riguarda il montaggio e la fotografia, in “Dead End” è il suono che potrebbe far storcere il naso allo spettatore. Sebbene, infatti, il senso di fastidio sia voluto e portatore di un messaggio ben chiaro, il lungo fischio acuto che domina i primi minuti del cortometraggio rischia di allontanare il pubblico dallo schermo prima del previsto.

Regista: Tonia Mishiali

Nicu – Un bambino rumeno scrive una lettera alla propria madre. Lui si trova a Londra ed è una delle tante vittime della tratta di esseri umani. Costretto ad eseguire furtarelli e altre azioni illegali, assieme a lui viviamo l’orrore della vita che gli è stata imposta, assistendo alla sua graduale perdita del senso di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tra veri e propri padroni pronti a punirlo in caso di ribellione e la sofferenza per non poter vedere la propria madre, Nicu è uno schiavo di soli 9 anni. E non è l’unico.
Sebbene il prodotto sia certamente di ottima qualità, la visione è consigliata solo ai possessori di un buon livello di conoscenza della lingua inglese dato che, purtroppo, il cortometraggio è sprovvisto di sottotitoli ed i dialoghi potrebbero non essere totalmente comprensibili per via della cattiva pronuncia del protagonista.

Regista: Niki Anastasi

The Divide – Proprietario di un ranch al confine tra Stati Uniti e Messico, Russel è solo un uomo che vorrebbe proteggere la propria famiglia. Le sue maggiori preoccupazioni sono rivolte a tutti quei clandestini messicani che provano a varcare illegalmente il confine.
Pattugliando la zona per cercare eventuali immigrati illegali, il figlio colpisce con un colpo di fucile una di questi, una giovane ragazza disarmata di nome Isa.
Trovandosi faccia a faccia con una di queste “minacce”, comprende che non sono altro che persone come loro e, per questo, tenta di aiutarla quando, una volta portato il corpo a casa propria, scopre che la ragazza è ancora viva. La situazione andrà sempre più a degenerare ma Russel tenterà comunque di far comprendere al figlio la gravità del suo gesto.
Tralasciando un paio di errori nella fase di montaggio, “The Divide” è probabilmente uno dei migliori cortometraggi del giorno. Non solo per i temi trattati e per la capacità di trasmettere un messaggio potente ma, specialmente, per la sua inconcludenza. Raggiunto il momento catartico dell’opera, infatti, questa semplicemente si conclude, lasciando però lo spettatore incuriosito e voglioso di un lungometraggio tratto da questo soggetto.

Regista: Ashley Monti

Democracia – <<La democrazia non è un sistema perfetto ma è il migliore che abbiamo>>. Con questa frase si potrebbe riassumere la commedia di Borja Cobeaga. In un’azienda, un amministratore arriva alla conclusione che, per poter far crescere la propria società e rendere più uniti gli impiegati, sia necessario un funerale. E per averne uno, è altrettanto necessario che venga ucciso qualcuno del personale.
Come decidere chi uccidere? Tramite i metodi più democratici che esistano, votazioni ed estrazioni casuali.
Grazie ad una critica intelligente e comica, “Democracia” mette in evidenza i problemi ed i limiti del sistema di governo “migliore che abbiamo”.

Regista: Borja Cobeaga

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