Senza “incrociazioni“, ovvero giurare senza incrociare le dita di nascosto, è forse la filosofia di vita più difficile da abbracciare, soprattutto quando si giura a se stessi.
Questo uno dei punti cardine di Senza incrociazioni nel quale Francesco Stella (autore e protagonista) unisce argomentazioni ostili come l’ accettazione della morte, in quanto evento naturale e incontrastabile, l’affrontare se stessi, riconoscendo i propri limiti e le proprie paure, vivere con dignità il proprio lavoro, anche se non lo si è scelto (se non per necessità) e l’imprevedibilità della vita.
I protagonisti della scena sono 3 cubi e, a farli vivere, due becchini, interpretati da Giuliano Calandra e Francesco Stella con estrema naturalezza e spontaneità. Uniti da una profonda amicizia, hanno due personalità opposte, mai ovviamente d’accordo, e, di conseguenza, un opposto approccio alla vita. Ciò pone il pubblico costantemente di fronte alle due soluzioni, senza la pretesa di dare quella giusta.
La scrittura semplice, diretta ed esilarante dà allo spettacolo l’aspetto di una commedia, ricca, però, di contenuti profondi e toccanti. Degna di nota la costante metafora del ciclismo e la precisazione sulla figura del becchino, non complice della morte nello strappare la persona ai cari, bensì aiuto a questi nell’accompagnare il defunto nel suo ultimo viaggio.
La regia di Michela Cangi è ironica e pungente. Nei siparietti, che fungono da stacchi temporali, gli attori si muovono meccanicamente spostando i cubi che creano sia le ambientazioni che la panoramica sugli incastri della vita. A metà tra un’avventura con gli omini della Playmobil e una partita col cubo di Rubik, la Cangi spinge l’acceleratore su quanto la vita sia un gioco di incastri così fragile che basta un niente per incasinarcela, perché ci si smontano quelle poche certezze o ci si svelano verità e soluzioni fino ad allora invisibili.
Parlano di matinèe nelle scuole… e non fatico a credere possa essere un successo: la loro bravura e simpatia è garante di vittoria sul difficilissimo pubblico giovane. Sono altrettanto sicura che i bimbi non avranno dubbi nel rispondere alla domanda che mi ha accompagnato fino a casa: Topolino ha la coda o no!?!
SENZA INCROCIAZIONI
di
Francesco Stella
diretto da
Michela Cangi
con
Francesco Stella e Giuliano Calandra
scene
Licia Radicchi
costumi
Andrea Viotti
musiche originali
Vintage Factory
(Manolo Macrì, Giuseppe D’Amato, Gaetano De Carli
audio e luci
Marco Natali
disegno
Giuseppe Petralia
colorazione e locandina
Dario Latini