Dal 27 al 28 gennaio arriva al cinema per due giorni “Hanna Harendt” di Margarethe Von Trotta, non lasciatevelo scappare.
Presente nella selezione ufficiale del Toronto Film Festival 2012, nella quarta edizione del Bari International Film Festival che ha visto la protagonista del film ricevere il Premio Fellini Platinum per l’Eccellenza Artistica grazie a Barbara Sukowa, “Hanna Harendt” si appresta finalmente ad arrivare nei cinema italiani.
Lo farà come evento unico per il Giorno della Memoria ma solo per due giorni, lunedì 27 e martedì 28 gennaio.
Un motivo in più per stare all’erta in quei giorni e non perdere questo ennesimo bel lavoro di Margarethe Von Trotta che, nel suo italiano pressoché impeccabile, ha illustrato e risposto alle domande dei giornalisti in occasione della presentazione stampa che ha seguito la proiezione del film in lingua originale presso la Casa del Cinema di Roma.
Un film che vuoi per la complessità della storia, vuoi per le polemiche che il personaggio Harendt continua a trascinarsi dietro, ha incontrato non pochi problemi di collocazione.
Ma, come ha tenuto a precisare la regista tedesca, il film sta comunque ricevendo una bella risposta di pubblico sia in Germania come in Francia.
In Italia è già stato proposto a diversi soggetti televisivi e si è in attesa di risposte, mentre la programmazione scolastica darà altra linfa alla vita del film.
La storia, la cui lavorazione ha necessitato ben 8 anni di lavoro, è davvero puntigliosa sotto il profilo storico benché la regista abbia rimarcato la distanza che c’è e deve esserci tra storici e cineasti.
Frutto di un lavoro enorme e che si è giovato delle confidenze della ricercatrice, nonché amica della filosofa, Lotte Kohler, interpretata da Julia Jentsch.
Il film narra le vicende della filosofa ebrea-tedesca Hanna Harendt che la vedono protagonista, soprattutto in seguito all’articolo che la stessa pubblica sul New Yorker riguardo il processo ad Adolf Eichmann e che più tardi la porterà a pubblicare “La banalità del male”.
Una riflessione che lascia il segno la sua, per un punto di vista originale oltre che coraggioso.
Hanna sa che la sua disamina le porterà delle critiche, magari non ne percepisce la portata esatta, ma non si ferma certo per questo.
C’è persino un j’accuse che è stato così duro da digerire, nei confronti di alcuni capi ebrei che si resero corresponsabili dell’individuazione di così tanti ebrei per le deportazioni.
L’odissea personale della Harendt è appena iniziata e la Von Trotta ne ricava un ritratto formidabile per intensità, misura e acutezza.
È inoltre un affresco il suo, che forse per la prima volta, restituisce anche il lato personale della Harendt vista non solo come “professionista”.
La Von Trotta ci riesce senza cadere in facili tentazioni da giornale rosa nemmeno quando con dei flash back accenna più volte alla storia d’amore tra lei e Martin Heiddeger.
Se come sempre accade, qualcosa non ci piace, è davvero marginale e si perde davanti ad un’opera così ben costruita e ottimamente resa sullo schermo anche grazie alla fotografia di Caroline Champetier che privilegia le sequenze d’interni. Grazie alle fantastiche interpretazioni Janet Mcteer nei panni della sua battagliera amica americana e della caustica redattrice del New Yorker, oltre che dalla Sukowa nel ruolo della protagonista.
Come detto, tempo per vederlo sul maxi schermo c’è n’è poco, non fate i pigri, se c’è un po’ di vento copritevi bene e uscite di casa. Noi consigliamo vivamente la visione, ammesso che abbiate voglia di confrontarvi e riflettere.
Cast
Hannah Arendt BARBARA SUKOWA
Heinrich Blücher AXEL MILBERG
Mary McCarthy JANET McTEER
Lotte Köhler JULIA JENTSCH
Hans Jonas ULRICH NOETHEN
Kurt Blumenfeld MICHAEL DEGEN
Regia MARGARETHE VON TROTTA
Sceneggiatura PAM KATZ, MARGARETHE VON TROTTA
Fotografia CAROLINE CHAMPETIER
Costumi FRAUKE FIRL
Scenografie VOLKER SCHAEFER
Suono GREG VITTORE
Compositore ANDRÉ MERGENTHALER
Montaggio BETTINA BÖHLER
Prodotto da BETTINA BROKEMPER
una produzione HEIMATFILM