Ha esordito lo scorso 15 Novembre al Teatro Delfino di Milano la nuova commedia proposta dalla Compagnia Attori Doppiatori: “Gli Scoppiati (la troppia)”.
Una commedia affascinante e intraprendente che coinvolge lo spettatore con i suoi ritmi incalzanti e le battute taglienti. Una trama degna della più intrigante sit-comedy americana che vede cambi di scena tipicamente televisivi compressi in una meravigliosa quanto realistica scenografia.
Una storia moderna che mette a confronto diversi rami della società, così lontani e d’altro canto così vicini tanto da rapportarsi e confrontarsi per fondersi infine in un’unica grande “famiglia”.
Uno spettacolo “must see” che rimarrà in scena fino al prossimo 24 Novembre.
Insomma, non perdete l’ occasione di farvi coinvolgere dalle peripezie e dai voli pindarici de “ Gli Scoppiati”
E in esclusiva per la Nouvelle Vague abbiamo avuto il piacere di intervistare una delle protagoniste, nonché regista dello spettacolo Monica Pariante.
INTERVISTA A MONICA PARIANTE
Ciao Monica!
Hai esordito in teatro molto giovane, entrando nella compagnia di Eduardo De Filippo. Com’è stata l’ esperienza e che bagaglio ti ha lasciato?
Un’esperienza magnifica e formativa. Ricordo l’incontro per il provino con Eduardo che si risolse in due parole perché il Maestro, prima che aprissi bocca mi disse “piccere’, vai a pigliare le misure per i costumi”. Il bagaglio è quello della naturalezza e del rigore, il teatro richiede grande disciplina e concentrazione.
Sei diplomata all’ Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’ Amico come attrice di prosa, come è iniziata la tua carriera da doppiatrice?
Per puro caso. Fresca diplomata d’Accademia avevo firmato a luglio con Ronconi per uno spettacolo che sarebbe andato in scena a ottobre. In realtà a settembre io e la mia cara amica Alvia Reale scoprimmo che lo spettacolo era saltato per motivi di sovvenzioni e ci ritrovammo a spasso. Dopo due mesi che mangiavo supplì (senza tra l’altro perdere un etto), andai da una delle mie maestre d’Accademia, la grande Anna Miserocchi (voce di Anne Bancroft e di tante altre attrici americane) e le spiegai che ero in bolletta sparata. Anna mi fece mettere in turno in Fono Roma spacciandomi per doppiatrice, sebbene non avessi mai fatto doppiaggio in vita mia. Alla fine del turno chiesi alla direttrice come fosse andata e lei mi rispose “per essere la prima volta non hai fatto così schifo”…
Hai avuto l’ opportunità di doppiare personaggi come Susan Sarandon e Whoopi Goldberg. Quale dei tuoi doppiaggi ricordi con più affetto e su quale hai dei ricordi speciali?
Faccio soprattutto direzione del doppiaggio, ma quando mi capita di prestare la voce ad attrici di quel calibro è sempre un onore, oltre che un piacere. Non saprei fare una classifica, posso dirti le più recenti che ho doppiato e cioè Marcia Gay Harden nel film Detachment-il distacco con Adrien Brody, Josiane Balasko nel film Travolti dalla cicogna e Bette Middler nel film Parental Guidance con Billy Cristal : erano tutte e tre talmente brave che è bastato rubare…
La C.A.D. come e quando è entrata nella tua vita?
La C.A.D. è un’impresa della mia carissima e coraggiosa amica Vicky Colombo, di Melissa D’Angelo e mia, oltre che di valenti colleghi doppiatori. Facciamo doppiaggio e teatro con grande amore, è la pura verità. Abbiamo persino prodotto un telefilm ambientato nel mondo del doppiaggio, Fuori Sinc, che ha vinto in modo del tutto imprevisto l’IF-TV per il settore Miglio Fiction e che attualmente stiamo girando.
Sei in scena con “Gli Scoppiati”, spettacolo per il quale oltre che interprete sei anche regista. Come nasce l’ idea dello spettacolo?
Avendo adattato tanti film, il mio istinto è scrivere con un ritmo cinematografico più che teatrale. Io e la mia coautrice Giovanna Biraghi abbiamo pensato a qualcosa di attuale usando uno strumento di comunicazione come il teatro e pigiando sull’acceleratore.
Hai un aneddoto particolare legato a questo spettacolo?
Tutte le incazzature di Vicky Colombo che qui è mia aiuto regista, degli attori e dello staff tecnico che ogni sera corrono come pazzi con cambi alla Fregoli per dare il senso del taglio cinematografico. Il pubblico non se ne accorge, ma dietro le quinte ferve il delirio… Si divertono molto. Per noi è una gioia.
Grazie a Monica Pariante, e come sempre… ci vediamo a teatro!