Padroni delle nostre vite
SciaraProgetti
con la collaborazione di Studio Nois
presentano
Padroni delle nostre vite
Tratto dalla storia vera di Pino e Marisa Masciari
Un grido di coraggio. Il coraggio di essere liberi.
Probabilmente uno degli spettacoli di maggiore impatto emotivo presentati in questa edizione 2013 del Fringe Festival di Roma, Padroni delle nostre vite, colpisce nel segno.
L’interpretazione di Ture Magro è coinvolgente e sceglie una linea drammaturgica che lascia con il fiato sospeso per tutto il monologo.
Sembra sua la vita che interpreta; sembra la vita di ciascuno di noi seppure lontani dalla realtà di chi, come Giuseppe Masciari ( interpretato dal bravissimo attore ), vive seguendo uno speciale programma di protezione.
È il coraggio della denuncia verso uno Stato che non sa difendere chi lotta a favore dei diritti da esso stesso proclamati.
È il coraggio di un uomo, un marito, un padre, di difendere la propria famiglia da una vita fatta di paura.
La storia è quella vera di Giuseppe Masciari, imprenditore calabrese che è sottoposto ad un programma di protezione da 18 Ottobre 1997 per aver denunciato la ‘ndragheta e il suo legame con il mondo della politica.
Un teatro di denuncia quello presentato: è la legge della paura che ha il diritto di sopravvivere o, quella del coraggio di cambiare le cose, di cambiare il nostro mondo?
Convincente anche per la messa in scena che si ispira ai toni narrativi stile Blu Notte di Carlo Lucarelli e che inserisce la recitazione virtuale, quasi a sottolineare la presenza – assenza di una realtà forte ( sia essa riconducibile allo Stato piuttosto che all’ndragheta).
Esserci senza farsi vedere con Fiorenzo Fiorito, Stefano Brivio, Rosario Minardi, Cosimo Coltraro, Emanuele Puglia, Alfio Zappalà, Gabriele Arena, David Marchese, attori virtuali di un dramma reale.
L’adattamento e la riduzione sono a cura di Ture Magro e Emilia Mangano, la sonorizzazione è di Michele Musarra.
Il teatro di qualità non ha paura di far sentire la sua voce.
“Per fare delle scelte difficili bisogna saper rinunciare. Voi lo volete fare?” – Pino Masciari –
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