Venerdì 14 giugno 2013, presso gli studi Dear di Via Romagnoli a Roma, si è tenuta la cerimonia di assegnazione degli ambitissimi David di Donatello.

Una storia lunga quella dei David che vede la luce nel lontano 1955, quando vengono istituiti con gli stessi criteri dell’Oscar Hollywoodiano ma dandosi come riferimento la statua del David scolpito a Firenze e riprodotto in oro da Bulgari mentre la prima edizione si tenne nel 1956 al Cinema Fiamma di Roma.

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La manifestazione, presieduta da Gian Luigi Rondi, è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema, e della Regione Lazio, d’intesa con gli Enti Promotori AGIS e ANICA e con la partecipazione di BNL Gruppo BNP Paribas come partner istituzionale.

Proprio la BNL, nell’anno del suo centenario ha sostenuto, è bene ricordarlo, la realizzazione di ben 20 dei 27 film italiani candidati per questa edizione.

Un punto di riferimento imprescindibile per tutta la filiera cinematografica italiana se teniamo  presente che la banca è anche main partner, sin dalla prima edizione, del Festival Internazionale del Film di Roma e main sponsor dei Nastri d’Argento.

C’era grande attesa per conoscere i vincitori, soprattutto per i premi di maggior importanza.

Abbiamo avuto occasione di avvicinare quasi tutti gli invitati alla cerimonia sia in veste di candidati che di premiatori.

Giuliano Montaldo si dimostrava felice per questa nuova generazione di cineasti gradendo la varietà dei temi toccati dai film in gara, da quello di Tornatore a “Diaz” di Daniele Vicari.

Stando proprio alle impressioni raccolte sul red carpet, il lavoro di Vicari ci aveva dato l’impressione che potesse farla da padrone.

D’altra parte i votanti della Giuria dell’Accademia sono ben 1804, ed è facile farsi ingannare…lo scopriremo bene più tardi.

Avvicinato Marco Giallini, spendeva belle parole per l’amico Valerio Mastandrea per il quale ammetteva d’aver votato.

Max Gazzè, accorso per premiare il Miglior Musicista e la Migliore Canzone Originale, al contrario non si sbilanciava affatto sostenendo però di apprezzare questa sua escursione nel mondo del cinema.

Anna Foglietta, al lavoro con Beppe Fiorello sul set de “L’oro di Scampia”, raccontando di aver perso un po’ di film quest’anno per via dei problemi dell’allattamento, dava la sua preferenza a “Diaz” e “Viva la Libertà”.

Maria Sole Tognazzi, in concorso con “Viaggio Sola”, confidava di non trovarsi troppo a suo agio tra tutte queste luci e fotografi e di preferire star dietro i riflettori.

Claudio Santamaria dava la sua prferenza al film di Bertolucci “Io e Te” e ancora a “Diaz”.

Salvatores, in gara per il miglior film e la miglior regia con “Educazione Siberiana” notava come nel cinema italiano nell’ultimo anno ci fosse stato molto coraggio e voglia di sperimentare, mentre a preoccupare restano ancora gli incassi un po’ deboli.

C’è grande attenzione a tutto mentre si sfila su quel tappeto rosso, in fondo non è solo il cinema ad essere protagonista fondendosi, come è normale che sia, col gossip e la mondanità.

Allora perché no, diciamolo che c’è parsa radiosa nel suo vestito blu Elena Sofia Ricci così come Ambra Angiolini, in gara come Miglior Attrice Non Protagonista per “Viva l’Italia”, inguainata in un bel completo rosso e incorniciata da un capello corto che le da un aria fresca e sbarazzina.

A contendersi la palma della più bella, con Kasia Smutniak e Anna Safroncick nella nostra personale classifica, la super fotografata modella e attrice rumena Madalina Ghenea, davvero splendida malgrado il ridondante vestito rosa non le rendesse giustizia sino in fondo.

Ma veniamo finalmente ai premi, mattatore indiscusso è stato il film “LA MIGLIORE OFFERTA”, che si è portato a casa ben 6 David di Donatello.

Soprattutto i più importanti come Miglior Film, Miglior Regia al Maestro Giuseppe Tornatore, dimostratosi disponibilissimo verso fotografi e operatori tutti della carta stampata.

Miglior Musicista ad un commosso Ennio Morricone a cui la platea a dedicato una standing ovation.

Miglior Scenografo, Costumista e il David Giovani, votato da oltre 6000 ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia.

Gran colpo per Valerio Mastandrea che, premiato da Ines Sastre, si aggiudica in premio Migliore Attore Protagonista per la sua interpretazione in “Gli Equilibristi”.

Poi, per mano di Elena Sofia Ricci (attualmente impegnata nelle riprese del nuovo film di Ozpetek “Allacciate le Cinture”), quello come Migliore Attore Non Protagonista, per “Viva la Libertà”di Roberto Andò vincitore del premio Migliore Sceneggiatura insieme ad Angelo Pasquini, sempre per “Viva la Libertà”.

Tra le attrici la spunta Margherita Buy, la cui interpretazione in “Viaggio sola” di Maria Sole Tognazzi le è valsa il Premio Miglior Attrice Protagonista, assegnatole, e non poteva essere diversamente, dall’amico Carlo Verdone.

Una raggiante e in dolce attesa Maya Sansa, con “La Bella Addormentata”, riceveva invece da Enrico Brignano quello per Migliore Attrice non Protagonista.

“Reality”di Matteo Garrone strappa 3 David per il Direttore della Fotografia, il Truccatore ( una commossa Dalia Colli), e quello per Migliore Acconciatore.

E’ “Diaz” alla fine il film che esce sconfitto dalla serata romana aggiudicandosi 4 statuette per Miglior Produttore con Domenico Procacci, il premio per il Montaggio, il Fonico di Presa Diretta e per gli Effetti Digitali.

L’appuntamento è per il prossimo anno.

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