Ci sono spettacoli che devi lasciare sedimentare per poi poterne parlare. Uno di questi è “8558 HACK” andato in scena venerdì sera in un gremito Teatro dei Fabbri.
8558 Hack è uno spettacolo- reading creato da Diana Hobel che vede la partecipazione di Francesco Godina, accompagnati dalle musiche originali (dal vivo!) del duo Baby Gelido assieme a Paolo Cervi Kervischer al sax.
La Hobel dà voce e volto ed un energia fenomenale alle parole di e sull’astrofisica fiorentina.
UN EXCURSUS TRA VITA PRIVATA E CARRIERA
Si parte dai natali in una famiglia “normale” (ricorrerà spesso questa parola all’interno dello spettacolo anche se la protagonista è una donna che ha fatto cose straordinarie).
Una famiglia di ‘teosofi’ , di persone cioè che credevano nel trascendentale ma a proprio modo.
Ciò le permise di pensare sempre con la propria testa, di perseguire i suoi obiettivi e di cadere e rialzarsi sempre (sia dalle cadute dagli alberi su cui si arrampicava fin da piccola che nella vita, quando a Merate fu ostacolata nel suo lavoro perché troppo brava, e donna!)
Il racconto poi si alterna alle vicende universitarie, uno dei grandi ambiti della vita dell’astrofisica: lei che aveva cominciato un diverso percorso universitario in cui poi non si era più riconosciuta.
L’ASTROFISICA, NON UNA PASSIONE
Avvenne così l’iscrizione alla facoltà di fisica in cui si specializzò in astrofisica.
Ciò che colpisce della dottoressa, anzi professoressa, Hack, è che la sua carriera non nacque da una passione istintiva e coltivata fin dall’infanzia ma, come diceva lei, quasi per caso.
FRANCESCO GODINA, CONTRALTARE DELLA HOBEL
Ad accompagnare sul palco la Hobel nel flusso di parole e sentimenti della scienziata Francesco Godina, artista triestino che alterna l’impersonare le figure maschili incontrate dalla Hack durante la sua vita oltre al marito Aldo.
Marito che meriterebbe un capitolo a parte e che riveste grande importanza nello spettacolo; i due si conobbero intorno ai dieci anni per poi perdersi e ritrovarsi dieci anni dopi e non lasciarsi più.
Oltre ai ruoli maschile l’attore scandisce anche gli eventi e le scoperte più importanti nella storia dell’astrofisica e dell’astronomia.
LA HACK E TRIESTE
A lei, prima direttrice di un osservatorio astronomico (quello triestino) che fece rinascere e splendere si deve anche la creazione dell’ICTP, Centro internazionale di Fisica Teorica,fiore all’occhiello del mondo scientifico nazionale e non solo.
Dal successo dello spettacolo e dalle reazioni del pubblico presente credo che a lei
donna dalla vita semplice e piena, utile e donna sempre fedele a se stessa
Sarà sempre riservato un posto speciale a Trieste e nel cuore dei triestini sua per la persona che fu che per i meriti lavorativi